domenica 5 dicembre 2010

It's time for...Mark Zuckerberg

Gran bel nome: Mark Zuckerberg, un suono duro, imperante, mi fa pensare ad un tipico tedesco alto, palestrato, corti capelli biondi a spazzola, viso severo.
Ebbene, non è così! E' "solo" un gracile ventiseienne miliardario che sei anni fa ha partorito un'idea: Facebook.
Una sera, mollato dalla ragazza, torna nella sua stanza, incastonata fra le tante che fanno parte del campus della celebre università di Harvard, ubriaco e certamente furibondo crea Face Mash, un semplice "giochetto" che permetteva di confrontare le foto delle ragazze dell'università per stabilire quali fossero le più "fighe". Il programma viene fatto girare via mail e ottiene in poche ore 22000 visualizzazioni di pagina. Questo è l'antefatto del social network che ora è entrato nella vita di più di 350 milioni di persone (pensate, se fosse uno stato, sarebbe il terzo al mondo per "popolazione").
"Gli studenti non vanno ad Harvard per trovare un lavoro, ma per crearsene uno" quel pivellino di Mark è passato dall'essere nessuno, all'essere "il creatore", un genio vivente che ha cambiato, lo ammettiate oppure no, la storia del web.
Talvolta un'intuizione, un'idea, per quanto folle vi possa sembrare, potrebbe rivelarsi incredibilmente rivoluzionaria e chissà...potrebbe mettervi qualche soldo in tasca.


Clock


lunedì 15 novembre 2010

It's time for...TIME!!

Ogni cosa ha il suo tempo


Per ogni cosa, c'è il suo momento, il suo tempo
per ogni faccenda sotto il cielo.

Un tempo per nascere, un tempo per morire.
Un tempo per piantare, un tempo per sradicare la pianta.
Un tempo per uccidere, un tempo per guarire.
Un tempo per distruggere, un tempo per costruire.

Un tempo per piangere, un tempo per ridere.
Un tempo per gemere, un tempo per ballare.
Un tempo per scagliare pietre, un tempo per raccogliere sassi.
Un tempo per abbracciare, un tempo per separarsi.

Un tempo per cercare, un tempo per perdere.
Un tempo per conservare, un tempo per gettare via.
Un tempo per strappare, un tempo per ricucire.
Un tempo per tacere, un tempo per parlare.

Un tempo per amare, un tempo per odiare.
Un tempo per la guerra, un tempo per la pace.

(Sacra Bibbia, Qoelet 3)

Per troppo tempo ho taciuto, come Virgilio agli occhi di Dante nel primo canto della Divina Commedia, paio senza fiato, incapace di esprimermi. Svariati autunni sono passati, molte foglie sono cadute, altrettante ne sono ricresciute prima che, senza presunzione alcuna, mi mettessi a legare una per una vocali e consonanti nel tentativo, quanto mai umile, di riunirle in un insieme armonioso.
Il nome con cui è titolato il blog mi è stato suggerito da alcuni avvenimenti che mi hanno fatto tornare alla mente una frase di Ben Jonson, poeta e drammaturgo inglese, che, volendo giudicare il tempo, lo definì "un cinico baro". Per quanto possiamo giocarci, prima o poi, ci frega.
Forse c'è un solo modo per fregare il tempo: dimenticare che esista e siccome "C'è solo un modo di dimenticare il tempo: impiegarlo." (Charles Baudelaire) cerco di farlo, egregiamente o in malo modo, starà a voi deciderlo.

Time apre ufficialmente i battenti!



Clock

venerdì 29 ottobre 2010